Andrea Core: «Il centrodestra chieda scusa, sono gli stessi del nulla amministrativo di ieri»

TERAMO – Il centrodestra dovrebbe chiedere scusa ai teramani per ave ridotto la città nelle condizioni in cui si trova e invece propone ancora assessori della passata giunta Brucchi. Entra deciso nella battaglia pre ballottaggio Andrea Core, presidente dell’Assemblea del Forum Nazionale Giovani e potenziale consigliere comunale del centrosinistra schierato con D’Alberto, ricordando «gli ultimi 4 anni di nulla amministrativo e di  discussioni unicamente legate alle poltrone, fino all’autosfiducia. Dal notaio a bocciare l’operato della passata amministrazione erano infatti presenti gli stessi consiglieri di Futuro In, oggi azionista di maggioranza di una coalizione che al proprio interno ha vittime e carnefici».
Secondo Core il valore aggiunto del progetto di D’Alberto, a differenza di quello del centrodestra che deve rispondere a Paolo Gatti, «è e resta libero, civico e democratico, nell’esclusivo interesse dei Teramani ed aperto a tutti coloro che già dal primo turno hanno marcato la discontinuità dalla Giunta Brucchi e vogliono evitare un’amministrazione fotocopia del passato». I teramani meritano altro, dice il presidente del Forum Giovani, che marca la differenza anche nel diverso modo di affrontare la campagna elettorale in questa seconda fase: «Mentre gli altri continuano con le loro false promesse e le politiche clientelari – dice Andrea Core , noi sì continuiamo a girare i quartieri e le frazioni portando a testa alta il nostro programma: ricostruzione e messa in sicurezza degli edifici pubblici, riqualificazione del centro urbano, valorizzazione del verde urbano, rilancio del tessuto economico e produttivo, università e cultura come capitale».
Infine, chiusura sul voto del 24 giugno: «Sarà libero da ogni condizionamento, non controllabile. I teramani potranno scegliere tra un passato che ha già dimostrato il proprio fallimento e un futuro tutto da scrivere, e per questo siamo sicuri che faranno la scelta migliore».